Ambiente e Territorio

Il territorio di quelli che sono popolarmente e storicamente conosciuti come “Castelli Romani” corrisponde geograficamente ai rilievi dei Colli Albani, posti a pochi chilometri a sud-est di Roma. Questi ultimi si sono formati in seguito all’intensa attività eruttiva dell’antico Vulcano Laziale, che diede origine in più fasi ai Campi di Annibale, Monte Cavo, al Colle Iano, nonchè ai diversi laghi vulcanici, fra i quali ancora oggi ammiriamo il lago Albano e il lago di Nemi, mentre altri prosciugatisi, costituiscono oggi fertili valli agricole dove si producono alcuni dei migliori vini del Lazio.

Fino al XVII secolo le foreste dominavano incontrastate nel territorio dei Colli Albani; a diverse fasce altimetriche c’erano:
la Lecceta, Bosco Misto a Roverella, Bosco Misto di Latifoglie Q.T.A. (Querce, Tigli ed Aceri) e la Faggeta. Oggi gli estesi boschi di Castagno che ricoprono i rilievi dei Colli Albani sono il frutto del continuo processo di antropizzazione che ha interessato questo territorio fin dai albori della sua colonizzazione umana e che si è intensificato nel corso degli ultimi tre secoli.
L’intervento umano ha infatti portato alla graduale sostituzione delle suddette foreste spontanee con coltivazioni di evidente interesse economico: il vigneto e l’oliveto in sostituzione della Lecceta e del Bosco Misto a Roverella; il castagneto, in sostituzione del Bosco Misto Q.T.A. e della Faggeta. Macchie residuali della vegetazione boschiva autoctona sono individuabili in diversi Comuni dei Castelli Romani.

Le più importante di queste sono: il Bosco dei Cappuccini e il Lago Albano, il Parco di Villa Chigi (Ariccia), la Macchia dello Sterparo (Frascati), il Bosco della Madonnella (Grottaferrata), il Bosco Ferentano ed il Parco Colonna (Marino), la Macchia del Piantato (Monte Compatri), il Bosco del Lago di Nemi e Vallone Tempesta (Nemi), i Boschi di Monte Cavo e del Maschio delle Faete (Rocca di Papa), il Bosco del Cerquone (Rocca Priora), i Boschi dell’Artemisio e del Maschio d’Ariano (Velletri)

La fauna è ricca e interessante.

La classe animale più presente è quella degli Uccelli, con oltre un centinaio di specie, appartenenti a svariati ordini diversi, fra i quali quello dei passeriformi è senz’altro il più abbondante con numerose famiglie: cince, pettirossi, ballerine, capinere, fringuelli, codirossi, regoli, scriccioli, cardellini, codibugnoli, picchi muratori, allodole, merli, storni, rondini, rigogoli, cornacchie, ghiandaie, gazze … per citare solo quelle più facilmente osservabili! Senza dimenticare l’abbondante avifauna acquatica di passo che visita le rive e le acque dei laghi di Nemi ed Albano: germani, folaghe, morette, svassi, cormorani, marangoni.

Infine, numerosi sono i rapaci, sia diurni (poiana, gheppio, sparviero) che notturni (civetta, barbagianni, gufo, allocco, assiolo).

I Mammiferi selvatici che abitano i boschi e le campagne dei Colli Albani sono: il cinghiale, la volpe, la faina, la donnola, il tasso, il riccio, l’istrice, la lepre, il moscardino, la talpa, l’arvicola, il toporagno, il pipistrello, lo scoiattolo e il ghiro.

Fra i numerosi Rettili, i vistosi ramarri, la temibile vipera, le innocue bisce e colubri. Mentre fra gli Anfibi sono senz’altro degne di nota alcune specie rare rinvenibili nel Pantano della Doganella (Rocca Priora): la salamandra pezzata, il tritone punteggiato, il tritone crestato.