Il territorio di Marino fu abitato, fin dalla preistoria, da popolazioni stanziatesi intorno all’area dei laghi e dei Colli Albani, come testimoniano i resti qui rinvenuti. Marino, infatti, presenta la più alta concentrazione di tombe di tutta l’area, appartenenti al periodo laziale compreso tra il 730 ed il 640 a.C. Nel periodo romano l’odierna Marino era chiamata Castrimoenium e da esso partiva un acquedotto che assicurava parte del rifornimento idrico a Roma.
Negli anni il borgo venne circondato da grandi ville, appartenenti ad aristocratici latini, quali la gens Valeria, Claudio Mamurra, e Quinto Voconio Pollione. Nel Medioevo furono padroni di Marino prima i Conti di Tuscolo, poi i Fringipane e gli Orsini: questi ultimi nel 1349 subirono l’assedio da parte dell’esercito di Cola di Rienzo. Trenta anni dopo – all’inizio dello Scisma di Occidente (1378-1417) – tra Papa Urbano VI e l’Antipapa Clemente VII venne combattuta la battaglia di Marino, che si risolse a favore dei mercenari al soldo del Papa, capitanati da Alberico da Barbiano. Successivamente sul territorio si insediarono i Caetani – scomunicati nel 1399 da Papa Bonifacio IX – che poi nel 1419 vendettero Marino ai Colonna.
La nobile famiglia arricchì la cittadina di nuovi monumenti, ma la utilizzò di frequente come base militare, causandone più volte la distruzione. Nel 1501 Alessandro VI fece distruggere il paese proprio per punire i Colonna che si erano alleati con la Spagna. Nel 1571 Marino, sotto il comando di Marcantonio Colonna., prese parte vittoriosamente alla battaglia di Lepanto, il cui ricordo è oggi perpetuato dalla seicentesca Fontana dei Mori posta all’ingresso della città. Nel 1585 un’epidemia decimò la popolazione, poi rinvigorita dall’arrivo di numerosi contadini abruzzesi. Nel Settecento, la sistemazione della Via Appia che canalizzò il traffico per Napoli verso Albano ed Ariccia, ridusse l’importanza di Marino.
Nel 1835 Gregorio XVI conferì a Marino il titolo di città, e durante gli ultimi anni dell’Ottocento vi nacque la stazione ferroviaria, interessata dalle linee Ciampino-Marino e Roma-Albano. Marino ha riportato gravi danni durante il secondo conflitto mondiale, molti monumenti come Palazzo Colonna, la Basilica di San Barnaba, sono stati distrutti, oltre il 10% delle abitazioni sono state rase al suolo.
Per approfondire:
Il Cimitero Monumentale di Marino si è di recente arricchito di 15 nuove stazioni della Via Crucis. All’interno del vecchio muro di cinta, fatto erigere nel 1870 dopo l’editto napoleonico di Saint Cloud del 1806 sulla regolamentazione delle strutture cimiteriali, erano presenti 14 edicole raffiguranti le altrettante stazioni della Via Crucis, ma le insidie del tempo le avevano ormai quasi completamente cancellate… : Arte e fede nella nuova Via Crucis
Nel panorama storico della città di Marino la figura di Jacopa De’ Settesoli, sposa di Graziano Frangipane, emerge nettamente per il suo carisma: Frate Jacopa