la salsa del dio Vulcano.
Non vi è nulla che solletichi così voluttuosamente l’appetito quanto il profumo di questa salsa saporita, che va ad accarezzare la mente preparandola al piacere.
La prelibatezza decantata da Virgilio nelle Georgiche, che affidava al dio Vulcano l’operazione di addensamento del succo di mosto, da cui avrebbe plasmato la squisita salsa, oggi gioiello dell’enogastronomia di Genzano di Roma.
Oltre a vantare un antenato di tutto rispetto come la “sapa” o “defrutum” dell’antica Roma, questo ghiotto nettare è ottenuto nientemeno che dalla lavorazione delle tre eccellenze di vitigni locali, le pregiate uve di Malvasia Puntinata, Malvasia di Candia e Trebbiano Toscano. Raccolte manualmente le uve tra la fine di Settembre e per tutto il mese di Ottobre, ne segue la spremitura, anch’essa manuale, e la separazione tra il mosto, le bucce e gli acini. Il mosto, non ancora fermentato, viene cotto in recipienti di rame o di acciaio, a fuoco lento, in un modo molto simile a quello descritto da Virgilio nelle Georgiche. In questa fase infatti, cotto ad una temperatura che non supera mai gli 80°C, il mosto viene continuamente mescolato e contemporaneamente arricchito di pepe nero, rosmarino e zucchero, aromi naturali che ne impreziosiscono il sapore di piacevoli note speziate e agrodolci.
Lasciato ad affinarsi per un mese in recipienti d’acciaio, il mosto è successivamente sottoposto ad un secondo affinamento in botti di legno per due mesi almeno, durante i quali incrementa l’intensità e la pienezza degli aromi, sviluppandone ulteriori equilibrate sfumature. Il profumo fresco, il gusto dolce e persistente con leggere evoluzioni acetiche, fanno di questa salsa dalla consistenza sciropposa un ottimo condimento, e grazie al suo alto contenuto di zuccheri, un accostamento interessante da provare anche su frutta e gelato. Per i turisti abituati alle comuni salse all’aceto balsamico, sarà una sorpresa scoprire questa salsa originale dal sapore unico, complesso e vivace.
La salsa di uva è riconosciuta come un Prodotto Agroalimentare Tradizionale (PAT), marchio di tutela istituito dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
© Paola Bartoloni