Tra gli antichi culti religiosi di Lanuvio, una particolare rilevanza aveva certamente quello dedicato alla dea Giunone Sospita. Parte integrante del culto della dea era il rito di offerta di cibi ad un serpente (o drago) che viveva in una profonda grotta nelle vicinanze del tempio di Giunone. Nei giorni stabiliti, le vergini consacrate entravano nel bosco con gli occhi bendati, recando in mano una focaccia da donare al drago; la tradizione vuole che solo se le ragazze fossero state realmente vergini il drago avrebbe accettato l’offerta come pura e conveniente per un animale caro agli dei. Le fonti riportano per questa focaccia la denominazione di “maza” e si ritiene che per la sua preparazione venissero normalmente utilizzate farine grossolane di cereali quali orzo o farro, o anche legumi (ceci e fave), impastate a scelta con acqua, olio, miele o latte.