Ariccia

Santuario di Galloro

Luogo di culto particolarmente caro ai cittadini di Ariccia, la chiesa di Santa Maria di Galloro si trova alla periferia sud-est della cittadina, lungo la Via Appia verso Genzano

Luogo di culto particolarmente caro ai cittadini di Ariccia, la chiesa di Santa Maria di Galloro si trova alla periferia sud-est della cittadina, lungo la Via Appia verso Genzano. La costruzione del Santuario iniziò nel 1624 per il volere di Paolo Savelli, con il consenso di Papa Urbano VIII, in seguito al ritrovamento nei dintorni di un’immagine della Vergine, da parte di un ragazzo toscano residente ad Ariccia, tal Sante Bevilacqua.
Il culto della Vergine si diffuse tanto da richiamare devoti pellegrini e da far sentire la necessità di edificare un santuario. Diversi sono i miracoli attribuiti all’icona della Vergine; tra tutti, il popolo è rimasto legato all’episodio del contagio della peste che nel 1656 colpì le terre fino a Roma, tralasciando il territorio ariccino; come ringraziamento alla Madonna venne istituita la “Festa della Signorina”, che si celebra nel giorno dell’Immacolata Concezione, nella quale viene scelta una ragazza per presentare il voto di ringraziamento alla Vergine.
In seguito all’assunzione al soglio pontificio di Alessandro VII Chigi, la Chiesa venne risistemata da Gian Lorenzo Bernini, a cui vengono attribuite anche la facciata e le decorazioni interne della cupola. La pianta a croce latina, presenta un’unica navata, e sei cappelle laterali. L’altare maggiore mostra l’immagine della Madonna di Galloro.
Qui, nel 1716, Papa Clemente XI fece traslare le reliquie di San Clemente.