Ariccia

Palazzo Chigi

Originariamente la costruzione del Palazzo si deve ai Savelli, che lo edificarono all'incirca nella seconda metà del '500, sulle antiche vestigia dell'acropoli romana, accanto all'antica Porta Napoletana.

Facciata di Palazzo Chigi in Ariccia, foto di Archivio storico del palazzo

Il salone del piano nobile appartiene a questa fase cinquecentesca, come attesta il camino in peperino decorato da cariatidi, e le paraste imponenti del fronte principale che affaccia sul cortile. Nel 1661, in seguito all’acquisizione di Ariccia, la famiglia Chigi si occupò del riassetto urbanistico, ristrutturando anche il Palazzo, la piazza della Corte, e la Chiesa dell’Assunta.

I lavori vennero commissionati da Papa Alessandro VII e vennero affidati alla geniale arte di Gian Lorenzo Bernini ed al suo collaboratore Carlo Fontana, che lo trasformarono in uno splendido complesso di impronta barocca in due fasi, una prima all’incirca tra il 1664 ed il 1672 la seconda tra il 1740 ed il 1743. Il complesso si presenta come un ibrido architettonico: nella commistione dei generi appare l’imponenza severa e turrita del Castello, la gentilezza del colore grigio-celeste del Palazzo di epoca barocca, la leggerezza del circostante Parco.

Venne concesso al Comune di Ariccia nel 1988, già in stato di degrado e secondo particolari condizioni, dal principe Agostino Chigi Albani della Rovere. Oggi l’edificio è divenuto Museo di se stesso e centro di attività culturali, oltre ad esservi stato istituito di recente il Museo del Barocco Romano. E’ possibile ammirarne i sontuosi interni, il mobilio, le decorazioni, le pareti rivestite di cuoio stampato in oro, i soffitti, la biblioteca personale del principe, la sala da pranzo e la ricca collezione di dipinti e sculture (XVII-XVIII secolo), provenienti in larga parte dal Palazzo Chigi di Roma, che sono quasi tutti integralmente conservati.

Tra le opere citiamo, i dipinti del Baciccio, di Maratta, di Salvator Rosa, di Giovanni Maria Morandi, di Pier Francesco Mola, del Cavalier d’Arpino, di Pietro da Cortona e di Jacob Ferdinand Voet; le sculture di artisti berniniani quali Bernardo Fioriti, Orfeo Boselli ed il famoso busto di Papa Alessandro VII di Melchiorre Caffà. Molte di queste opere fanno parte della Collezione donata dallo storico dell’arte Maurizio Fagiolo dell’Arco. Tra le decorazioni murarie ricordiamo la sanguigna che si trova nella cappella (con San Giuseppe e il Bambino, opera del Bernini), oltre quelle di Giovanni Campovecchi, di Giuseppe Cades e di Pietro Mulier, detto il “Tempesta”.

Fra l’arredamento spicca la Farmacia, disegnata dal Fontana, e le consolle del Bernini; il mobilio presenta l’impronta di Antonio Chicari, famoso intagliatore del periodo barocco. La bellezza degli interni, della struttura e delle decorazioni si possono ammirare anche nel film “Il Gattopardo”, girato da Luchino Visconti nel 1962 all’interno del Palazzo. L’esterno del palazzo è esaltato dal magnifico Parco del XVI secolo, ricco di esemplari pluricentenari dell’originaria vegetazione della zona, ma anche di piante esotiche importate dai Chigi, come le sequoie americane.

Nato originariamente come Barco (cioè spazio destinato alla caccia) diventerà successivamente – grazie all’opera del Bernini e del Fontana – uno splendido giardino pittoresco, tanto da essere meta del Grand Tour D’Italie, immortalato da artisti quali Hackert, Corot, Turner, Ivanov etc., ricordato da Goethe, Stendhal e D’Annunzio. All’interno è conservata ancora l’Uccelliera costruita dai Savelli nel 1628, ed il monumento di Tiberio Latinio Pandusa, che venne riposizionato nel 1997.

Occorre prenotare i biglietti sul sito web.

Infine, per Parco Chigi, visitare il sito web per maggiori informazioni.