Lariano

Mostra archeologica

Il territorio di Lariano: dalle origini ai giorni nostri

CHIUSO TEMPORANEAMENTE.

E’ una mostra che permette di seguire lo sviluppo dell’occupazione umana nel territorio, dalla preistoria sino all’epoca contemporanea. Saranno esposte le testimonianze più significative provenienti da Lariano, grazie allo studio e alla selezione dei materiali che sono custoditi in un deposito della Soprintendenza presente nella stessa struttura. I reperti derivano in gran parte da raccolte di superficie e scavi di emergenza eseguiti negli ultimi decenni dalla Soprintendenza, in collaborazione con il Gruppo archeologico locale, ma sono presenti anche manufatti provenienti da donazioni e rinvenimenti fortuiti.

Fanno parte dei materiali in mostra diversi strumenti di pietra di epoca preistorica, numerose testimonianze dell’età del Ferro, reperti di età arcaica e di epoca romana repubblicana ed imperiale, tra i quali decorazioni architettoniche e alcuni frammenti di sculture marmoree, tra i quali spiccano una testa femminile ed una virile. Completa la mostra una sezione sull’epoca medievale, rappresentata da frammenti ceramici e reperti scultorei provenienti dal castello del Maschio d’Ariano, unitamente ad una raccolta di oggetti di epoca moderna e contemporanea.

Con particolare soddisfazione dell’amministrazione comunale, per la mostra è stato concesso in prestito dal Museo delle Navi Romane di Nemi anche l’importante corredo principesco della tomba di Colle Mozzo. Scoperta da alcuni membri del gruppo archeologico locale e indagata dalla Soprintendenza nel 1990, la tomba apparteneva ad un aristocratico latino del VII sec. a.C.

Tra i materiali in mostra si segnalano alcuni oggetti che sono dei veri e propri “primati” per la storia di Lariano: vi sono alcuni reperti votivi risalenti all’età del Ferro, che rappresentano la più antica testimonianza di un luogo di culto nell’area larianese, mentre tra i materiali della tomba di Colle Mozzo, è presente una lancia in ferro che conserva un’impronta di tessuto, rimasta impressa nell’ossidazione metallica. Si tratta di un oggetto di particolare rilievo, che costituisce la prima attestazione di un manufatto tessile nota nei Castelli romani.

Altro elemento di rilievo è il catalogo della mostra, che raccoglie dati e notizie già sinteticamente espressi nella pannellistica che correda le vetrine espositive e che propone diverse schede di approfondimento redatte da studiosi e specialisti di vari settori dell’archeologia.