Era alimentata da due acquedotti che captavano l’acqua da sorgenti poste lungo il fianco del cratere del lago di Albano. La sua importanza è data non solo dalle dimensioni (potendo raccogliere fino a 10.000 metri cubi di acqua), ma anche dal fatto che è tuttora funzionante. Fu infatti riutilizzata dal 1884 fino al 1912 come riserva di acqua potabile, ed in seguito per l’irrigazione di giardini e parchi.
La pianta risulta semi-rettangolare, lunga 47,90 m. da un lato e 45,50 m. dall’altro e larga 29,62 m. da un lato e 31,90 m. dall’altro, ed è divisa in cinque navate, con volta a botte sostenuta da 36 pilastri. È stata realizzata in parte scavando nel banco roccioso ed in parte in muratura, ed è rivestita da malta idraulica per rendere le pareti impermeabili (opus signimun).
Per visitarli ci si può rivolgere al Museo Civico di Albano.