Come diversi altri paesi dei Castelli Romani, anche Monte Porzio Catone deve le sue origini alle popolazioni qui rifugiatesi in seguito alla distruzione dell’antica Tusculum, operata dai Romani nel 1191. Il primo riferimento al luogo si trova in un documento di Gregorio III, conte di Tuscolo, che nell’ XI sec. cedette ai Benedettini del Monastero di Montecassino la Chiesa di Sant’Antonino in Monte Porculo.
Tale termine è quasi sicuramente una corruzione di Mons Porcii, a sua volta derivato dalla Gens Porcia dei Catoni, che aveva la sua villa nelle zona. Altri cenni alla località si hanno nella bolla papale del 1074 di Papa Gregorio VII, dove il Monte Porculi viene indicato come possedimento del Monastero di San Paolo fuori le mura. Successivamente, nel XV sec. il Castello di Monteporzio fu ceduto a Teodobaldo degli Annibaldi, per appoggiare Papa Bonifacio IX negli scontri contro Niccolò Colonna di Palestrina, ribellatosi alla Chiesa.
Fu però solo grazie al Cardinale Marco Sitico Altemps che Monte Porzio Catone iniziò il suo sviluppo urbano, proseguito poi nel corso del XVII secolo, dopo la cessione – nel 1616 – alla famiglia dei Borghese. Questi vi costruirono il loro Palazzo e fecero anche riedificare dalle fondamenta la Chiesa dedicata a San Gregorio Magno in onore di Papa Gregorio XIII.
Per approfondire
Un piccolo borgo (circa 1.200 abitanti), di fondazione seicentesca, che si erge su una collina al centro di un territorio ricco di storia, le cui vestigia costituiscono ancora elementi strutturanti del paesaggio: il Tuscolo, le ville tuscolane, l’eremo di Camaldoli, il Barco Borghese, ricchezze incredibili sparse nella campagna che il borgo domina dal piccolo anello carrabile che lo circonda: Monte Porzio