Lanuvio

Attraversò grandi periodi di splendore, venne scelta come residenza da grandi personaggi dell’epoca come Marco Emilio Lepido, Marco Giunio Bruto, Augusto e Marco Aurelio, e fu paese di nascita del Console Lucio Licinio Murena e degli Imperatori Antonino Pio e Commodo. Nel 391, l’editto di Teodosio, sancì la vittoria definitiva del cristianesimo e l’obbligo, per tutti i cittadini dell’Impero Romano, di professare la fede cristiana; questo segnò l’inizio della fine per Lanuvio. La città fu infatti costretta a chiudere tutti i templi pagani, compreso il Santuario di Giunone Sospita, grande attrattore e fonte di reddito per la cittadina.

In età medievale, nel 1216, Papa Onorio III Savelli la assegnò ai monaci della Basilica di San Lorenzo fuori le mura; in seguito divenne possedimento dei Savelli, fino al 1410 quando venne concessa ai Colonna. Nel 1564 venne acquistata, insieme ad Ardea e Genzano di Roma, da Giuliano Cesarini, marchese di Civitanova Marche. Sotto la casata e successivamente sotto i Cesarini-Sforza, trascorse un periodo di calma e splendore, venne ingentilita grazie al genio di Carlo Fontana, della scuola berniniana, e di Tommaso Mattei, allievo del Borromini, nonchè dal pittore Giulio Romano, allievo di Raffaello Sanzio.

Durante il secondo conflitto mondiale subì bombardamenti via mare e via aerea che la distrussero quasi completamente.

 

Per approfondire

La città romana di Lanuvio si estendeva in lunghezza occupando tre terrazze, degradanti da Nord a Sud, di cui quella settentrionale era l’acropoli, con il tempio di Giunone Sospita ed il cosiddetto antro del dragone, mentre quella meridionale conserva ancora oggi le mura latine del IV secolo a.C. Lungo il perimetro della terrazza centrale, invece, la presenza di alcune murature in opera quadrata nelle fondazioni del castello medievale hanno consentito di individuare qui il sito di una cittadella fortificata di epoca romana: Lanuvio, colonia di Silla

A Lanuvio in Piazza S. Maria Maggiore si scorge oggi un edificio in opera mista perfettamente conservato ed inglobato nel successivo Palazzo Colonna. Si tratta di una casa con torre di epoca medievale nel cui pianoterra si aprono due ingressi con arco a tutto sesto e ghiera in laterizi ammorsati alternativamente a testa e taglio: Le case medievali di Lanuvio

Tre nuclei per una città storica che si snoda in lunghezza dalla pianura alla collina, guardando da lontano il mare.
Partendo dalle “casette” di borgo San Giovanni, si sale lentamente verso il borgo medioevale fino ad arrivare al santuario di Giunone Sospita, causa della fortuna – riferimento per il culto nel Lazio antico e nell’intera area mediterranea –. E al medesimo tempo della caduta di Launvio, con la chiusura dei templi pagani voluta da Teodosio: Lanuvio: un borgo che può diventare unico

Nel 1908, nel corso di lavori agricoli, fu scoperto, in località Torre del Padiglione, nell’Ager Lanuvinus, un pregiato bassorilievo in marmo pentelico raffigurante Antinoo (l’amasio dell’imperatore Adriano, annegato nel 130 d.C. nelle acque del Nilo) in probabili sembianze di Silvano, la divinità agreste romana assimilata al Sileno greco, che tagliava i grappoli della vite con un falcetto impugnato a destra, mentre nella mano sinistra teneva forse un grappolo d’uva: Dionisus e il vino nell’Ager Lanuvinus