Ciambella degli sposi

un originale auspicio d’amore. Nate per augurare felicità nei matrimoni, una prelibata dolcezza da riscoprire tutto l’anno presso i forni di Rocca di Papa. Cosa può esserci di meglio di un dolce creato appositamente per celebrare i sogni d’amore di due giovani sposi?

A Rocca di Papa nacquero così, circa due secoli fa, queste squisite ciambelle tonde, fragranti e dorate, dal cui delizioso sapore dipendeva la buona riuscita del matrimonio. Ogni forno conserva tutt’oggi la propria ricetta segreta, tramandata di generazione in generazione. La stessa distribuzione a parenti e amici comprendeva un rituale ben preciso, tutt’ora vivissimo nei matrimoni del paese: 6 ciambelle da regalare come bomboniere ad amici, 8 ad ogni invitato e cugino, 12 per gli zii e i nonni, fino alle 24 destinate alla “comare” di battesimo, per arrivare quindi ad oltre 200 ciambelle per ciascuno sposo, davvero numeri da pasticceria!
E poiché miravano a rappresentare un così alto scopo, anche il connubio tra gli ingredienti utilizzati per la preparazione, doveva esprimere un trionfo di perfetta integrazione e un armonioso equilibrio tra di essi.
La romantica dolcezza dello sherry, unita all’intensità aromatica del liquore anisetta, sono probabilmente la chiave del gustoso successo di queste ciambelle, dalla consistenza croccante e leggera.
Una grattugiata di scorza di limone infine, regala una sfumatura fresca e gradevole alla bontà di queste ciambelline, mentre proprio come i chicchi di riso sugli abiti da cerimonia, una cascata di granelli di zucchero, dolci note friabili, adorna e contraddistingue questo prodotto tipico di Rocca di Papa.
Preparate quotidianamente dai fornai del paese, non serve più “andare a nozze” per gustarsi questa specialità, solo visitare Rocca di Papa! Alla Ciambella degli Sposi, riconosciuta come Prodotto Agroalimentare Tradizionale (PAT) della Regione Lazio, e per il quale è stato chiesto l’inserimento nei prodotti ad Indicazione Geografica Protetta, è dedicata ogni anno una Sagra, generalmente nel mese di settembre.

© PAOLA BARTOLONI