A due passi dal centro storico di uno dei borghi più belli d’ Italia troviamo 800 metri di murales firmati da artisti nazionali e internazionali. Grazie alla presenza di un unico contesto artistico e a una linea di continuità tematica, le opere murali realizzate da 7 artisti sotto la direzione di Franco Galvano promotore del progetto Arte e città a colori e Alan Bianchi, formano una vera e propria galleria di urban art: ad oggi il primo e unico esempio presente nella città metropolitana di Roma Capitale.
Scendendo da Viale Antonio Costa si incontra il primo murales realizzato dalla street artist romana Alessandra Carloni. I suoi paesaggi fantastici, che proiettano lo spettatore in una dimensione onirica, sono popolati da paracaduti, navi volanti e mongolfiere. La street artist ha raffigurato Castel Gandolfo con la tecnica del pennello su cemento e vernici al quarzo: un borgo sospeso su una montagna che si fa accogliente.
Nel portico sotto il terminal bus e nella successiva esedra vi sono le toccanti rappresentazioni lavorate a mano libera e bombolette spray da Neve, noto street artist torinese, che ha realizzato due madonne caravaggesche utilizzando 72 colori differenti. Altro omaggio a Caravaggio è l’altra sua opera che riproduce la Vergine morente di Caravaggio.
Tina Loiodice è l’altra street artist che ha realizzato, sotto il portico, due volti di una stessa donna raffigurata prima da bambina e poi da adulta e affronta la tematica della donna riprendendo la tecnica di colatura tipica dell’artista serba Kristina Milakovic. Sempre alla Loiodice appartiene il murales del sottopasso pedonale di Chateauneuf du Pape, omaggio al borgo e al marito che ogni giorno passa di lì.
Morden Gore firma altre due opere che raccontano l’accoglienza, raffigurando una donna velata prima e nel sottopasso la grande opera “Dente di leone”, dove racconta il viaggio via mare e l’incontro fra più culture, come l’asciugamano blu che i migranti ricevono all’arrivo a Lampedusa e che mettono sul capo come da tradizione, realizzate con tecnica mista a vernici e pennello.
L’ultima opera che si è aggiunta nel 2017 è la foresta incantata di Mauro Sgarbi, che colora e rende vivo il terminal. Uno spazio di surrealtà, come lo ha definito lo stesso artista, dove il fruitore è totalmente immerso nell’opera, interagendo con essa e attraversandola. Le coppie di innamorati che entrano in questa foresta potranno incidere i loro nomi sugli alberi ed essere parte dell’opera stessa per sempre.