Albano Laziale

Chiesa di Santa Maria della Rotonda

Il Santuario di Santa Maria della Rotonda ad Albano Laziale sorge su di un antico ninfeo della Villa di Domiziano, interessante precedente architettonico del Pantheon di Roma. Fu consacrata nel 1060, anche se il suo utilizzo ecclesiastico risale già al IX secolo.

Infatti la tradizione narra che nel 768 alcune monache greche, fuggite alla persecuzione degli iconoclasti, vi portarono la sacra immagine della Madonna che ancora oggi è venerata con devozione e la cui festa si celebra ogni anno la prima domenica di agosto. L’edificio, che all’esterno si presenta a pianta quadrata, all’interno presenta una pianta circolare resa irregolare da quattro grandi nicchie poste agli angoli, che ospitavano altrettanti bacini di fontane, ed è sormontato da una cupola.

Quest’ultima presenta un’apertura centrale, che permetteva l’illuminazione della vasca centrale, dove venivano raccolte le acque piovane. Il campanile romanico fu costruito nel 1316. Il santuario venne trasformato diverse volte, soprattutto nel Seicento e nell’Ottocento; il suo antico splendore venne ripristinato dai restauri del 1938, che portarono alla luce interessanti reperti come un’ara in peperino, ed altri resti di età severiana che sono oggi conservati in un antiquario posto nella sagrestia della chiesa.

L’antico ninfeo romano su cui sorge la chiesa, infatti, venne probabilmente riadattato a terme sotto il governo di Settimio Severo, per essere utilizzato dagli ufficiali della Seconda Legione Partica; se ne trovano le tracce anche nella trasformazione del pavimento in mosaico decorato con motivi di mostri marini. All’interno sottolineiamo la bellezza dell’icona della Madonna con Bambino di stile bizantino, situata sopra l’altare centrale, ridipinta nel XV secolo; ed altri affreschi, come quello della “storia della vera croce” del XIV secolo, e quello con Sant’Anna, San Giovanni e Sant’Ambrogio, attribuito al Cavallini.

Gli altari del Santuario sono ricavati da frammenti di trabeazioni marmoree romane del III secolo d.C. provenienti dall’accampamento severiano. La chiesa è visitabile – con ingresso a pagamento – contattando i Musei Civici.