L’attuale nucleo abitato è considerato da molti storici il luogo dove sorgeva l’antico centro latino di Corbium, che Coriolano occupò nella sua marcia su Roma (486 a.C.). Il nome di Rocca Priora deriverebbe da quello del piccolo nucleo abitato di Castrum Arcis Perjuriae – feudo dei Conti di Tuscolo – che qui sorgeva nell’ XI secolo.
Quando, nel 1191, l’antica Tusculum venne distrutta dai Romani, il territorio venne acquisito dagli Annibaldi e la futura Rocca Priora accolse i profughi provenienti dall’antica città ormai abbandonata (così come fecero i territori di Monte Compatri e Monte Porzio). Dal 1382 al 1596 la rocca fu soggetta ai Savelli, che la arricchirono di numerose opere edilizie di ampliamento e ristrutturazione. Nel 1436, a causa di dispute con il Pontefice Eugenio IV, il castello ed il borgo adiacente vennero occupati dalle milizie del Papa. Solo nel 1447 papa Niccolò V restituì il feudo ai Savelli.
Agli inizi del Cinquecento, per un breve periodo, vi si insediarono i Borgia, ma alla morte di Papa Alessandro VI, nel 1503, venne nuovamente riacquisito dai Savelli. A partire dal 1538, a causa di una grave crisi economica, Rocca Priora entrò nel patrimonio della Camera Apostolica, del quale fece parte fino ai primi anni del XIX secolo. Nel 1806 fu venduta ed il territorio venne suddiviso fra Luciano Bonaparte e la famiglia Rospigliosi. Nel 1870 Rocca Priora si costituì in Comune.
Per approfondire:
L’insediamento più alto dei Castelli Romani tra storia, ampiezza di sguardi, verde e aria pura: Rocca Priora