Panini all’olio

dei “bottoncini” di gusto.

Un classico intramontabile che ha incontrato l’arte dei maestri fornai di Genzano e Capranica Prenestina.

Il pane è un alimento così intimamente legato alla vita dell’uomo, da poter affermare senza alcun dubbio che ne abbia accompagnato la storia.

Noto all’Homo Erectus diecimila anni fa, questo alimento semplice ed essenziale ha saputo evolversi, trasformarsi e adattarsi nel corso dei millenni, interpretando sempre culture e tradizioni diverse, fin quando nella seconda metà del ‘900, il maggiore benessere diffuso ha permesso di aggiungere agli antichi ingredienti di base, alcuni considerati fino ad allora un lusso, come lo zucchero e l’olio extravergine di oliva. Questo è ciò che è avvenuto nei comuni di Genzano e di Capranica Prenestina, e il risultato fu sorprendente.

Le dimensioni piccole e tondeggianti che quegli esperti panettieri diedero alla loro nuova creazione, fu innegabilmente una novità pratica non da poco, nella quale concentrarono l’esperienza di una vita, tramandata di generazione in generazione fino ad oggi. Tuttavia come già accennato, questo gioiello della panetteria non è un semplice agglomerato di ingredienti classici. Innanzitutto le farine impiegate sono due, la “00” per garantire finezza all’impasto, e la “0” affinché non perda mai il giusto grado di elasticità. L’olio extravergine di oliva mescolato direttamente all’acqua e al lievito, predispone i panini modellati nella classica forma a “bottoncino”, a sviluppare la spugnosa morbidezza propria della loro mollica, alla cui sofficità concorrono più di due ore di accurata lievitazione. Lo zucchero, impiegato in modeste quantità, attenua e impreziosisce dolcemente la loro gradevole sapidità. La cottura infine, dopo una leggera spennellata d’olio, avviene in tradizionali forni a legna, grazie alla quale il tipico colore bruno dorato della crosta. La fragranza che emanano appena sfornati racchiude i profumi di tale cottura. È una tentazione a mangiarli, rustica e penetrante.

I panini all’olio sono riconosciuti come un Prodotto Agroalimentare Tradizionale (PAT), marchio di tutela istituito dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

 

© Paola Bartoloni