Grottaferrata

In epoca romana non nacque un vero e proprio nucleo abitato ma, probabilmente, parte del territorio fu occupato dalle ville dei ricchi aristocratici romani come Marco Tullio Cicerone. Ma l’esistenza di Grottaferrata come centro abitato inizia con la nascita, nel 1004, dell’ Abbazia di San Nilo, sul terreno donato ai monaci basiliani dal Conte di Tuscolo.

Da quel momento la storia di Grottaferrata è fortemente legata – e fino ad un certo punto coincise – con la storia stessa dell’Abbazia. Ed il nome stesso di Grottaferrata si deve al criptoportico di una villa romana, protetto da un cancello (da cui la denominazione di Crypta Ferrata) sui resti del quale l’Abbazia venne edificata. Il territorio dell’Abbazia venne più volte saccheggiato: nel 1155 da Guglielmo I “il Malo” di Sicilia; nel 1163 da Federico I“Barbarossa”; nel 1241 dall’Imperatore Federico II “di Svevia”; inoltre da tedeschi, francesi ed anche dai marinesi.

Per questi numerosi saccheggi, a protezione dell’Abbazia, l’Abate Commendatario Giuliano Della Rovere, futuro Papa Giulio II, fece erigere le mura che ancora oggi circondano l’edificio religioso. Dal 1605 l’Abbazia fu sottoposta alla Commenda prima dei Colonna, in seguito dei Farnese e dal 1626 del Cardinale Barberini, fino ad arrivare al Consalvi nel 1808, anno in cui venne abolito il feudalesimo e, di conseguenza, la Commenda. Grottaferrata venne annessa al Municipio di Marino, ma i monaci rimasero come cittadini privati all’interno dell’edificio religioso.

Nel 1816 con Papa Pio VII, il Cardinale Consalvi tornò in possesso della Commenda, che conservò fino alla sua morte nel 1824. Nel 1833, a causa di crescenti tensioni all’interno dell’Abbazia, Papa Gregorio XVI nominò visitatore apostolico ad acta Mario Mattei, Cardinale Vescovo della diocesi suburbicaria di Frascati, che ricoprì questo ruolo, con noto rigore, fino al 1869. Nel 1848 Grottaferrata conquistò l’autonomia amministrativa. Nel 1856 nacque la Società Anonima delle Cartiere di Grottaferrata e Subiaco; quella sita nel Comune, proprietà di Luigi Passamonti, diventò così importante da stampare le banconote dello Stato Pontificio.

Nel 1873 vennero espropriati i beni ecclesiastici, inclusi quelli abbaziali. Intanto il paese continuò a crescere, in pochi anni venne provvisto di un impianto fognario; vennero costruite la Chiesa del Sacro Cuore e la Chiesa di San Giuseppe; vennero edificate sontuose ville; iniziarono i lavori di ristrutturazione viaria, lungo la strada statale 216 via Maremmana III in direzione Squarciarelli e Frascati; e nacque la fabbrica di ceramiche artistiche dei fratelli Tidei, importante componente dello sviluppo economico locale.

I bombardamenti dell’8 settembre 1943 risparmiarono il centro abitato, ma non i territori criptensi che furono danneggiati, anche se marginalmente. Durante il conflitto i beni dell’Abbazia vennero conservati presso il Vaticano. Nel 2004 è stato celebrato il millenario della fondazione dell’Abbazia di Grottaferrata.

 

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