Monte Compatri

L’attuale centro di Monte Compatri nasce sul colle dove probabilmente sorgeva l’antica Labicum, colonia di Albalonga, precedente a Roma. La città venne espugnata nel 418 a.C. dai Romani, e la popolazione si spostò più a valle, probabilmente in un territorio compreso tra Colonna e Monte Compatri, stando alla localizzazione fatta da Francesco Antonio Vitale in base alla descrizione di Strabone. La prima testimonianza ufficiale dell’esistenza di un nucleo abitato è un documento datato 7 febbraio 1252 – in cui viene citato il Castrum Montis Compatris – ed è un atto di divisione dei beni tra Oddone e Giordano Colonna.

In realtà tracce più antiche risalgono già al 1090. Inoltre la tradizione racconta dell’eremitaggio di San Francesco presso una grotta alle pendici del versante ovest del colle, dove è situato l’attuale romitorio che fino a pochi anni fa ospitava il cimitero: incantato dallo splendore e dalla tranquillità della natura, sembra che San Francesco lo abbia consigliato a suoi tre confratelli, che vi edificarono un piccolo convento, di cui oggi sono rimasti i ruderi.

Ad Oviedo, in Spagna, è tuttora venerato un frate, il Beato Pietro da Monte Compatri, proveniente proprio dal piccolo convento.

Il Comune fu prima possesso dei Conti di Tuscolo, poi venne acquisito dagli Annibaldi, parenti di Innocenzo III; nel 1423 divenne dei Colonna, che vi eressero un Castello ormai sepolto sotto le nuove edificazioni; nel 1582 passò nelle mani di Marco Altemps, nipote di Pio IV, che vi costruì un palazzo nei pressi del duomo; infine nel 1613 venne ceduto da Gian Angelo Altemps al cardinale Scipione BorgheseLa famiglia Borghese rimase padrona di Monte Compatri per circa 200 anni (dal 1613 al 1815) che fu un periodo di intenso splendore e prosperità. Lo stesso Scipione era un noto mecenate ed amante dell’arte classica e nelle sue mani la cittadina fiorì.

Divenuta Principato, pur conservando un’autonomia amministrativa locale, venne prescelta dal cardinale come dimora estiva.

Nel periodo della Repubblica Romana, Monte Compatri fu terra di scontro tra Garibaldi ed alcuni soldati borbonici; terminato il feudalesimo nel Lazio, il territorio tornò nelle mani della Chiesa.

Nel 1870, con l’annessione di Roma al Regno d’Italia e la fine del potere temporale dello Stato Pontificio, la Chiesa è costretta a cedere i feudi extra-urbani che si organizzano in entità municipali autonome del Regno d’Italia. Monte Compatri diviene Comune nel 1874.

Durante la Seconda Guerra Mondiale il territorio è stato teatro di occupazioni, bombardamenti e devastazione. I segni del tragico conflitto erano visibili fino a pochi anni fa sugli edifici, di quel periodo la popolazione tuttora ricorda Mario Intreccialagli e Placido Martini, a cui è stata intitolata una via, martiri delle Fosse Ardeatine.

Per approfondire:

La stratificazione edilizia di diversi periodici storici caratterizza numerosi comuni dei Castelli Romani, ma in nessuno sembra così “ordinata” come a Monte Compatri, in successioni che, come in una sorta di spirale, vanno dal periodo più recente a quello più lontano: Monte Compatri l’austera